I milanesi di vecchia data ricorderanno che un tempo qui, sotto i portici del Teatro alla Scala, sorgeva il Marchesino, simbolo della presenza dello chef più emblematico del capoluogo Lombardo: Gualtiero Marchesi. Dal maggio 2019, però, la storia della cucina italiana ha fatto spazio al Ristorante Teatro alla scala – Il Foyer.
Ma non tutto è perduto. Se ci fate caso, guardando il logo con piú attenzione, all’interno della “O” potrete ancora scorgere quello che resta del piatto più iconico della cucina milanese anni ‘80: il riso e oro. Proprio lui. Il famoso risotto allo zafferano con foglia d’oro, che ha rivoluzionato il modo di pensare la cucina. E comunque, Milano non ha tempo di essere nostalgica e – nel caso specifico – non c’è alcun motivo di rimpiangere il passato.
Il Foyer rappresenta l’evoluzione dell’offerta ristorativa studiata nel Marchesino, pertanto nasce principalmente come locale dove consumare un aperitivo prima di andare a teatro o dove fermarsi per cena, dopo aver goduto della bellezza di un’opera o di un balletto.
Ma non esiste ristorante d’eccellenza senza un Pastry Chef d’eccellenza: stiamo parlando dell’italo-argentino Matias Ortiz, con un curriculum da brividi, che passa da Ernst Knam per finire al ristorante tristellato “Da Vittorio”. E dunque, perché non godere delle meraviglie di alta pasticceria che escono dal suo laboratorio, fin dalle prime ore del mattino? Eh sí, perché la Pasticceria del Foyer apre i suoi battenti alle 8.00, pronta ad accogliere gli avventori con una vetrina ricca di viennoiserie in classico stile parigino, e una meravigliosa distesa di mignon moderni e monoporzioni.
E anche se poi, salvo rare eccezioni, la giornata proseguirà seduti alle scrivanie del proprio ufficio – e non sulle poltrone di velluto rosso – perché non sognare per un po’ ad occhi aperti?
Sarà che qui gli arredi e i decori, frutto della sapiente ristrutturazione dell’architetto Michael Vincent Uy, sono ispirati allo stile del Teatro alla Scala…ma varcare il sipario vinaccia all’ingresso, entrare nella saletta con le sedute identiche alle poltroncine del teatro, l’oro, il rosso e il riflesso degli specchi mi catapultano in una dimensione onirica, fatta di mignon che volteggiano come danzatori sulle musiche di Čajkovskij.
Starei ore a guardare quelle minuscole opere d’arte, elegantissime, disposte con precisione maniacale – così perfette in tutti i dettagli da fare impallidire il corpo di ballo della Scala. E allora le ammiro, una ad una, sognando un giorno di mangiarle tutte… Scusate, sognare non costa nulla!
Ma ora, veniamo a noi.
Partiamo dalla monoporzione al pistacchio di Bronte con scorzetta d’arancia. Un gusto delicato ed etereo, con un equilibrio di sapori perfetto. Così leggera che ne avrei mangiata un’altra… E che dire della monoporzione al caffè e cioccolato? Golosa, bilanciata, appagante, perfetta per iniziare una giornata impegnativa.
I più attenti avranno notato la decorazione con foglia d’oro, che mi piace pensare sia un omaggio al Maestro Marchesi.
Ma non vi ho ancora parlato dei mignon: il finger food per eccellenza, per accompagnare un caffè al volo, per mettere a tacere quel languirono di metà mattina – per chi è devoto alla “seconda colazione” – oppure per chi, come me, vivrebbe di piccoli assaggi…io vado matta per quello al cocco, e voi?
Se entrando da Foyer avete riscoperto il vostro lato da sciüre milanesi, allora non potete lasciarvi sfuggire la vasta proposta di bignè, un grande classico intramontabile. Qui li troverete rivisitati in chiave moderna, con raffinate decorazioni a base di cioccolato o a base di frutta, croccanti esternamente e strapieni di crema all’interno. Insomma, il bignè come Dio comanda.
Anche se dall’aspetto più riservato, e senz’altro meno accattivante per il mio gusto personale, la vinnoiserie è sicuramente di alto livello. Il pain au chocolat – cartina tornasole di qualità – è perfettamente sfogliato e aromatico, leggero e burroso al tempo stesso.
E se siete dei tradizionalisti, nell vetrina all’ingresso sono esposti croissant dai gusti classici, come crema, pistacchio, cioccolato e marmellata. Noi abbiamo provato quello al cioccolato – farcito con una mousse leggera – e ne siamo rimasti soddisfatti.
Sono tornata più e più volte, perché la curiosità di provare tutte quelle meraviglie era tanta.
Non sono ancora riuscita nell’impresa, ma vi posso assicurare che – tra monoporzioni e mignon – finora non sono riuscita a trovare un singolo difetto. Non uno. Giuro. Volete provarci voi?
Il sommelier consiglia:
- monoporzione al caffè e cioccolato
- monoporzione al pistacchio di bronte e scorzetta d’arancia
- Mignon al cocco, ma anche esotico, ma anche foresta nera
- bignè bignè bignè bignè
Informazioni utili:
Largo Antonio Ghiringhelli, 1 (Milano)
Metropolitana M1, fermata Cordusio / Duomo