Il nostro viaggio on the road inizia da Marrakesh, la città rossa, un tempo città imperiale del Marocco Occidentale.
La vita nelle strade della Medina, in cui si vende stoffa, ceramiche, gioielli e spezie di ogni tipo, scorre sotto lo sguardo sornione del minareto della Moschea della Koutoubia, che dal 1100 veglia la città. È lui il simbolo indiscusso di Marrakesh: 69 metri rivestiti da maioliche verdi e azzurre, da rilievi, stucchi e arabeschi diversi in ogni lato. Nessun edificio in città può superare questa altezza per legge.
Boulangerie Pâtisserie Charif | Marrakesh
Proprio con i dolci di questa pasticceria, situata nel quartiere di Guéliz – non troppo distante dalla Medina – abbiamo inaugurato l’inizio della nostra vacanza: sulla terrazza di un riad, condividendo gli assaggi con i nostri amici, in perfetto stile marocchino.
Oltre alla viennoiserie, in questa pasticceria potete trovare anche delle monoporzioni interessanti…purtroppo non già al mattino presto, perché la vita qui in Marocco è slow. Vietato stressarsi e andare di corsa, soprattutto se è il 31 Dicembre! Come già ci aspettavamo dal profumo, l’assaggio ha confermato l’assenza del burro nell’impasto della sfoglia. Attenzione, la veinnoiserie è realizzata in modo eccellente, ma noi siamo dei veri integralisti del burro in fatto di croissant e niente e nessuno ci farà cambiare idea.
Abbiamo inaugurato l’anno nuovo addentando un pain au chocolat, un croissant farcito con frangipane alle mandorle, una girella sfogliata con uvetta e ancora una treccia sfogliata con gocce di cioccolato. Tutto di nostro gradimento.
Per finire, come outsider, abbiamo provato un paninetto al latte con semi di sesamo – una versione mignon del tradizionale Krachel marocchino: l’aroma di anice e finocchietto che ti sorprendono a fine morso, gli dà tutto un suo perché!
Ci siamo dovuti arrangiare con un caffè d’asporto che non era proprio il massimo, ma svegliarsi quando la città ancora dorme, con vista sul minareto della Moschea della Koutoubia ci ha ripagato di questa mancanza.
Pâtisserie ALFADL | Marrakesh
Tra una colazione tradizionale marocchina e un dolcetto al miele nelle bancarelle del souk di Marrakesh abbiamo trovato il tempo di provare qualche “Patisserie” nella Ville Nouvelle della città. Rispetto allo standard a cui ci siamo abituati, fa un po’ sorridere entrare in un locale “patinato” alla marocchina.
Tra torte moderne dai colori un po’ fluo e pacchiani, viennoiserie di ispirazione francese e biscotteria tradizionale, decidiamo di assaggiare un pain au chocolat e un pain suisse.
La sfoglia ben realizzata risulta più leggera per l’assenza del burro che a noi, va detto, manca un po’. Il cioccolato fondente è di buona qualità e anche la crema del pan suisse ha un ottimo aroma di vaniglia.
Ci hanno molto convinto i financier – dolcetti tipici della pasticceria francese simili a plum cake – nella versione al lampone e nella classica variante “tiger” al cioccolato.
Morbidissimi e umidi all’interno, proprio come in Francia.
Non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di assaggiare dolci più affini alla tradizione marocchina, eseguiti si presume secondo le regole della pasticceria – e non a occhio, come nel caso delle dada che cucinano nei souk. Abbiamo provato una torta a base di dattero, noci e caramello salato di una bontà sublime! Attenzione, qui anche i piatti salati tendono al dolce e i dolci sono DOLCI davvero…evitate voli pindarici, se non amate questo tipo di combinazioni.
Dopo averla vista sui banchetti di tutte le bancarelle della nazione, abbiamo finalmente assaggiato la Basbousa.
Questo dolce, in realtà diffuso in tutto il Medio Oriente, conosciuto anche come basbūsah o harīsa in arabo, revani o rabani in greco e in turco, revani, è a base di semolino. Si tratta di un cake morbido poi ricoperto di sciroppo di zucchero e decorato con una mandorla su ogni fetta.
Scoperta della vacanza! Un goccio di tè alla menta e il vostro quadrotto di Basbousa andrà giù una meraviglia!
Pâtisserie BOUMALEK | Rabat
La nostra vacanza alla scoperta del Marocco è proseguita verso il deserto di sabbioso di Erg Chebbi, dove siamo saliti in sella ai dromedari (qui li chiamano “camel”, ma di gobba ne hanno una sola) e ci ha regalato un’alba stupenda con un risveglio al profumo di Rghaif, immancabile nella vera colazione berbera.
Abbiamo poi superato la catena montuosa dell’Atlante per raggiungere Fez e la sua antica e intricata Medina, che conta più di 9.400 stradine. Un labirinto di colori che è rimasto nei nostri cuori.
GG al caffè preparato alla turca di Cafe Smile e di dolci del carretto ambulante al souk vicino al palazzo reale.
A poco più di metà del nostro itinerario, raggiungiamo Rabat: capitale di questa nazione, che sorge lungo le rive del fiume Bou Regreg, proprio dove quest’ultimo si getta nelle fredde acque dell’oceano Atlantico.
Grande città = grande colazione.
Ed ecco che ci allontaniamo un po’ dal centro storico per esplorare la parte più moderna della città in cerca di pasticcerie. Un lungo viale alberato ci porta da Boumalek Delice, non esattamente la pasticceria con l’estetica del bello che ci aspettavamo. La viennoiserie e le monoporzioni sono piuttosto invitanti, se si mette da parte per un attimo l’aria fatiscente della vetrina e le api che gironzolano tra i dolcetti col miele.
Abituati ai baracchini del souk, non ci facciamo molto caso e scegliamo i nostri assaggi da consumare in un vicino parco cittadino – decisamente meno brutto di questa pasticceria.
Con il sole tiepido del mattino e il profumo dei gelsomini in fiore, tutto sembra più buono…anche se un tavolino su cui poggiarsi e delle posate sarebbero stati più funzionali a consumare la nostra monoporzione.
Apriamo gli assaggi con una monoporzione moderna stratificata con crema al burro aromatizzato alla vaniglia. Buona sì, ma troppo dolce e alla lunga un po’ stucchevole.
Pollice su per la crostatina di miele e noci, con ingredienti in perfetto stile mediorientale: la frutta secca è buonissima e il sottile – e misterioso – velo di confettura completa il matrimonio felice e imperituro tra noci e miele. Amen.
Il pain au chocolat chiude gli assaggi in rappresentanza della viennoiserie: la sfoglia è ben fatta, la struttura è ottima ma – davvero devo ridirlo? – sentiamo un po’ la mancanza del burro 🙄.
Il cioccolato fondente tuttavia è buono e nel complesso siamo rimasti soddisfatti del gusto finale.
Ora che abbiamo la pancia piena, non ci resta che tonare ad esplorare la Medina.
Ma non prima di aver bevuto il primo buon caffè della vacanza…
OKFE | Rabat
OKFE è un piccolo baracchino che serve un ottimo espresso, con la possibilità di scegliere tra diverse proposte di blend e monorigini tostati in-house. È anche possibile acquistare i loro caffè – per altro a prezzi davvero irrisori. Consigliatissimo!
LA BAGUETTE FRANÇAISE | Casablanca
Il nostro viaggio volge al termine a Casablanca, ex colonia francese, ad oggi importante polo commerciale del Marocco occidentale. La città, a tratti fatiscente e trasandata, non ha da offrire gran che, e i turisti che vengono in visita sono qui esclusivamente per ammirare da vicino la colossale moschea Hassan II. Un’impresa architettonica a dir poco titanica: questa moschea, edificata per volontà dell’omonimo sovrano marocchino Hassan II e inaugurata nel 1993, è la più grande del Marocco e rientra nella lista delle più grandi al mondo per metri quadrati e quantità di fedeli ospitati.
Bianchissima e luccicante, costruita in parte sul mare per onorare l’importanza dell’acqua come elemento naturale nella religione musulmana. Non ci sono parole per descriverla, perciò lasciamo che le immagini parlino.
Se tutta questa bellezza vi ha messo appetito, non perdiamo altro tempo e pensiamo subito ai consigli su dove appagare la vostra voglia di dolce.
Non molto distante dalla Moschea di Hassan II, a circa 15 minuti di cammino, abbiamo scovato questa deliziosa pasticceria in un angolo un po’ anonimo della città – per lo meno risparmiato dal degrado, che regna sovrano in alcuni quartieri di Casablanca.
La Baguette francaise, con il suo dehor al sole e tavolini circondati da poltroncine in velluto, ci dá il benvenuto con un buon profumo di burro…sarà la volta buona?!
Io dico di sì.
Lasciatevi ispirare dalla sontuosità della viennoiserie, disponibile anche in formato mini, se siete curiosi di assaggiare più prodotti: ci sono i classici croissant vuoti e pain au chocolat, ma anche pain suisse e girelle all’uvetta.
Il burro c’è e si sente. Possiamo dire di aver chiuso la nostra vacanza in bellezza: il colonialismo francese “ha fatto anche cose buone™”.
Siete rimasti stregati dalla precisione delle monoporzioni? Io sì: l’attenzione per i dettagli salta all’occhio, soprattutto dopo aver visto per una settimana tante vetrine non curate, con dolci imprecisi e “buttati un po’ lá“…
Dato che erano così belle alla vista, ci sembrava un peccato non assaggiarne nemmeno una! Per una volta ho deciso di rinunciare al cioccolato e di provare la monoporzione alle mandorle. Possiamo confermare che il gusto rispecchia la prima impressione: equilibrata e dolce al punto giusto, senza risultare stucchevole.
Nel menu potrete trovare una scelta vastissima di succhi, spremute e altre amenità da accompagnare ai vostri dolci: la caffetteria non è affatto male! Il mio cappuccino è stata una gradita sorpresa…il caffè aveva addirittura note ci cioccolato!
Per concludere in bellezza, in previsione di una triste cena in aeroporto, ci siamo procurati svariate tipologie di sandwich, wrap e sfogliati salati per evitare di consumare panini truci e sovrapprezzati. Qui sotto la doggy bag che ha reso la nostra partenza per Milano un po’ meno dolorosa – e sicuramente più golosa del previsto.
Shukran! Grazie Marocco! È stato un viaggio incredibile
% ARABICA | Casablanca
Menzione bonus per segnalare che a Casablanca è anche presente un punto vendita % ARABICA, celebre catena di caffetterie specialty di origine giapponese diffusa ormai in tutto il mondo.
L’avevamo già provata a Parigi e Seoul, quindi siamo andati sul sicuro, ma vale certamente la pena farci un salto per gustare un ottimo caffè – consumabile sia nelle bevande a base espresso che in filtro – in un’atmosfera decisamente internazionale e da grande metropoli – che quasi stona con il resto della città.