Per motivi di lavoro di Mister, abbiamo cambiato un po’ zona e alloggiato a Poblenou – letteralmente “cittĂ nuova“: un distretto piĂą moderno, fatto di uffici di statup e di condo per expat, un po’ distante dal cuore della cittĂ , ma in piĂą prossimitĂ del mare. Forse non sarĂ un quartiere caratteristico e pregno di tradizioni come GrĂ cia, ma non tutti i mali mari vengono per nuocere.
Anche Poblenou – in particolar modo nell’ultimo anno – si è arricchito di locali carini, di caffetterie specialty e di luoghi di aggregazione che attirano studenti e giovani provenienti da tutta Europa.
Così, una mattina, prima di andare ad allenarci sul lungomare, siamo andati a fare colazione da Barbara: una nuova bakery aperta da fine novembre 2023. Praticamente l’altro ieri.
Barbara vuole essere principalmente la “panetteria di quartiere”, quella dove passi a comprare il pane quando scendi il cane. Ma Barbara vuole anche conferire a questo gesto del quotidiano, tutta la sacralità del pane buono fatto con lievito madre. Che va bene tutto, ma non si può mangiare pane cattivo per tutta la vita.
E – lasciatemi dire – grande invidia per chi scende a comprare il pane in pigiama o in ciabatte, dato che io mi faccio dalle 3 alle 5 fermate di metro per raggiungere una panetteria degna di questo nome.
Ma oltre al pane, sfornato giornalmente, in questa bakery potrete fare colazione con lievitati dolci e salati, babka, cookies, brownies e torte.
Lo spazio interno non è molto grande, anche se il bianco delle pareti e dei pavimenti, insieme alle ampie vetrate, rende l’ambiente accogliente e luminoso, proprio come piace a me. Noi abbiamo fatto colazione seduti al tavolo comune dalle linee pulite ed essenziali, progettato da Nooma design. Niente fronzoli o altro: solo un vaso di vetro con dei bei fiori freschi, i nostri caffè e i nostri dolci.
Nella bella stagione, spero, ci saranno dei tavolini fuori; ma questo weekend marzolino è ancora un po’ troppo freddo e ventoso per fare colazione all’aperto.
Abbiamo provato un muffin al cioccolato con frutti rossi: molto morbido, non troppo dolce – per questo molto apprezzato da Mister – con una puntina di aciditĂ data dai lamponi.
Molto buoni anche i babka, sofficissimi e disponibili in diverse varianti: dal più classico con cioccolato e noci, a quello cannella e caffè, fino addirittura alle opzioni salate.
Ma quello per cui ho letteralmente perso la bussola, invece, è la Crack pie – tanto che quasi non la lasciavo nemmeno assaggiare al mio sventurato compagno di vita e di colazioni.
Non avevo mai provato prima questa torta (grave mancanza scoprirla a piĂą di 30 anni, ma nessuno è perfetto) e mi è piaciuta così tanto che ho quasi voglia di rifarla a casa – e io odio “fare a casa”. Se anche voi, come me, non l’avevate mai sentita nominare prima d’ora, si tratta di una torta con una base frolla di avena e una farcia aromatizzata alla vaniglia composta da farina bianca, farina di mais, panna fresca, burro, tuorli e zucchero di canna. Dolce, caramellata, croccante, equilibrata.
B-U-O-N-I-S-S-I-M-A
Fun fact: pensavo si chiamasse Crack pie per via della crosticina che fa il burro caramellato. Nein. Si chiama così perché Christina Tosi, mamma di questa torta, nonché nuovo giudice di Masterchef USA che ha rimpiazzato Joe Bastianich, ha deciso di sottolineare quanto la bontà di questo dolce desse dipendenza. Sì, come il crack. 🥶
Ma il caffè? Anche lui, state pur tranquilli, è eccellente: Nomad è partner e fornitore di specialty coffee di grande qualitĂ e – cosa per niente scontata – l’attenzione alla caffetteria è la stessa che viene dedicata al pane.
Ancora qualche settimana e sarĂ Barbara il posticino dove fare colazione prima di andare al mare. Intanto a Milano continua a piovere e la primavera sembra non arrivare piĂą.
Informazioni utili:
Plaça de Julio González, 3 (Barcellona)
Metropolitana L4, fermata Poblenou