Non so che effetto vi faccia una vetrina anonima, non troppo illuminata, sormontata da una tenda parasole verde smeraldo con una scritta al neon che recita “Gelateria, produzione propria”… Per quanto mi riguarda, quando si tratta di pasticceria, devo ammettere che la prima impressione è quella che conta: di fronte a uno scenario del genere, l’unica reazione che potrei avere è scappare, fuggire a gambe levate. Giusto? SBAGLIATO.
Sbagliatissimo. Questa piccola vetrina, seppur non tra le più accattivanti che mi sia capitato di vedere, nasconde il paradiso. E non tacciate di follia gli avventori in fila da ore, disposti ad aspettare l’infornata successiva pur di gustare il famoso pain au chocolat, che in città è diventato un’istituzione in pochi mesi.
Il vero matto è chi non ha la pazienza di aspettare di fronte alle porte del paradiso.
Dietro a tutto questo c’è l’estro e la passione di un giovane trentenne, Alain Locatelli. Bergamasco di nascita, svizzero di origine, si è destreggiato fin da piccolo in veste di garçon apprendista sotto l’egida dello zio fornaio. Da allora ne ha fatta di strada: dalla Svizzera, alla Francia, da Losanna a Neutchatel, da Bonate di Sopra – un piccolo paese nei pressi di Bergamo – a Milano. I suoi piani avrebbero dovuto riportarlo a Parigi, sulle sponde dell’amata Senna, ma per nostra fortuna il destino l’ha portato qui, nella meravigliosa Milano, che come corso d’acqua non ha altro che il Naviglio, ma ha tanto da offrire a chi sa ben cercare.
Il forno è piccolo, lo spazio angusto e la richiesta dei clienti decisamente elevata, ma i prodotti che nascono dalla tecnica, dalla tradizione e dall’immensa dedizione di Alain sono eccezionali.
Il croissant au beurre è un biglietto di sola andata per Parigi: il profumo del burro francese, la croccantezza della sfogliatura e il retrogusto salato che rimane in bocca vi faranno volare Oltralpe senza muovervi di un millimetro.
Che dire del sopracitato pain au chocholat, principale responsabile della fila che si forma fin di primo mattino, che nel giro di pochi mesi si è fatto largo tra una concorrenza di tutto rispetto? Abbiamo provato pure quello, e in coda ci tornerei anche ora.
Se invece siete curiosi di provare qualcosa di diverso e non temete il confronto con la bilancia, il nodo al burro farcito con il caramello salato è ciò che fa per voi.
E poi ci sono l’Apricotto, con albicocche e frangipane al pistacchio, il pain Suisse, la tart au Sucre, golosa focaccina con crosticina di zucchero caramellato e il Kouglof, lievitato concepito per ospitare al centro una pallina di gelato artigianale, perfetto da abbinare con lo zabaione.
Infatti, come recita l’insegna, da Alain oltre che a favolosa viennoiserie, potrete assaggiare anche dell’ottimo gelato artigianale.
Ciliegina sulla torta: il caffè. Troverete sempre caffè specialty di ottima qualità – ad esempio quello di D612, una roastery fiorentina tra le migliori sulla piazza – gustabile sia in bevande a base espresso che in filtro.
Viste le temperature cui stiamo inesorabilmente andando in contro, lasciando per un attimo da parte la freschezza fuori-stagione del gelato, concentrerei le attenzioni sul protagonista indiscusso dei dolci di Natale: parlo proprio di lui, cari lettori, del Panettone. Alain non è secondo a nessuno nemmeno in questo ambito, tanto è vero che nel 2013 il suo Panettone è stato insignito di un riconoscimento nazionale proprio qui a Milano.
Siete pronti a puntare la sveglia il prossimo weekend? Ci si vede in coda…
Il sommelier consiglia:
- Croissant au beurre
- Pain au chocolat
- Nodo al burro con caramello salato
- Gelato ricotta miele e fichi caramellati da gustare rigorosamente con il Kouglof
- Panettone (affrettatevi, per quest’anno a tiratura limitata!)
Informazioni utili:
Viale Coni Zugna, 9 (Milano)
Metropolitana M1, fermata Conciliazione / Metropolitana M2, fermata S. Agostino