Benvenuti a New York City! La città dove i sogni diventano realtà, forse.
Premessa dell’autore. Per me gli Stati Uniti sono sempre un po’ too much: troppo rumore, troppe persone, troppo grande, troppo tutto. Ammetto però che Dicembre a NYC ha il sapore dei film cult di natale anni novanta, di “Mamma ho perso l’aereo” e di tutto quel blocco di cultura pop che ci ha cresciuto. È impossibile, quindi, rimanerle indifferenti.
Siamo già stati in questa iconica città più di 15 anni fa, in estate, in un tempo lontano, con un mood completamente diverso. L’impressione è quella di conoscerla da sempre, NYC: perché l’hai vista nei film, al TG e nelle cartoline. L’emozione di camminarci dentro però è sempre nuova. E così è stato, anche questa volta – la terza per me.
Per motivi di costi vivere un’esperienza più autentica, abbiamo preferito alloggiare in una minuscola stanza d’hotel nel quartiere di Brooklyn dove i prezzi sono più contenuti rispetto ad altre zone della città (anche se piuttosto impegnativi, va detto) e i collegamenti verso Manhattan e gli altri punti di interesse sono comunque garantiti da una rete metropolitana capillare.
Così, molte delle nostre colazioni sono state, forzatamente, in questo distretto della grande mela. Ma i posti che abbiamo selezionato sono delle chicche un po’ meno mainstream delle note catene di ciambelle e americanate varie. Se poi potete permettervi una stanza a Time Square dove aprire le valigie senza uscire dalla porta, meglio per voi.
Chiuderei qui la nostra introduzione, perché ci sarebbero troppe cose da dire e perché – ancora – non scrivo per Lonley planet. Si dia inizio ai consigli per iniziare al meglio la vostra mattinata.
BIEN CUIT BAKERY
- 721 Franklin Ave, Brooklyn
- 120 Smith St, Brooklyn
Se in Europa le bakery di qualità sono “pane quotidiano”, qui a NYC sono invece merce piuttosto rara. In questa bakery, dove il laboratorio occupa gran parte della metratura e il profumo di pane e farina la fa da padrone, non c’è nemmeno un posto per sedersi: take away e stop. Andateci quindi in un giorno di sole o saranno guai.
L’arredamento, principalmente in legno e acciaio, è a dir poco minimalista (ad onor del vero, ci siamo stati esattamente il giorno prima della chiusura per ristrutturazione 😅): poco altro oltre al bancone e a degli scaffali pieni zeppi di pane. La scelta del pane è molto vasta e i prodotti da forno per la colazione si difendono altrettanto bene. Contando sulle forze di 4 bocche, abbiamo assaggiato una buona varietà di prodotti.
Dal classico dei classici pain au chocolat, ben sfogliato e burroso, al double baked con frangipane alle mandorle e cioccolato, una variante che troviamo spesso anche alle nostre latitudini, ma raramente buono come questo di Bien Cuit bakery.
Per seguire un po’ di più lo stile americano, abbiamo voluto provare anche un brownie al cioccolato – che a dire il vero non ci ha emozionato altrettanto, non tanto per il gusto, quanto per la consistenza interna troppo simile a una torta e dunque poco scioglievole.
Abbiamo finito in bellezza con un’altra creatura “ibrida”, frutto dell’influenza americana su un prodotto europeo: il cinnamon sugar roulé. Si tratta di un impasto sfogliato, simile a quello del croissant – in questo caso aromatizzato alla cannella – che viene fritto e poi ricoperto di zucchero semolato. Buonissimo, croccante da mordere, con un grado di unto non pacchiano, quasi leggero per essere a NYC.
Insomma, Bien Cuit bakery promossa a pieni voti.
C’è una piccola caffetteria, se volete accompagnare i vostri dolci con una bevanda calda, con bevande a base espresso e batch brew. Abbiamo ordinato solo un espresso doppio: onesto.
DAILY PROVISIONS
- 151 Court St, Brooklyn
- 440 West 33rd Street, Manhattan West
- 103 E 19th St, Union Square
- 375 Amsterdam Avenue, Upper West Side
- 29 Bedford Street, West Village
In questo locale luminoso e accogliete, con ampie vetrate dal soffitto al pavimento, riuscirete finalmente a trovare un po’ di relax in un posto caldo. Sì, perché il freddo Newyorkese dopo un po’ si fa sentire, e iniziare con una colazione “in piedi” con la prospettiva di camminare 25 km al freddo, non è allettante.
Da Daily Provisons si respira aria europea, a partire dall’arredamento che ricorda un po’ le boulangerie parigine.
L’offerta però è piuttosto americana: noi abbiamo provato il blueberry muffin al limone, con un impasto umido e aromatico e il chocolate brownie, leggermente salato sulla superficie, con una bella crosticina e un’interno scioglievole – sebbene forse un pelino troppo dolce.
Signature pastry di Daily Provisions è sicuramente il Cruller: un dolce di origine francese, che viene preparato con una ricetta “rivisitata” dal pastry chef Alvarez, che per lungo tempo ha lavorato per perfezionare il risultato finale.
Alla classica base pâte à choux – prevista nel procedimento tradizionale – vengono aggiunti burro, uovo e meringa montata, così da ottenere un impasto più simile a quello di una ciambella, ma decisamente più leggero e areato. Una punta di miele nel composto finale lo rende un po’ più scuro rispetto al classico cruller francese, grazie al processo di caramellizzazione degli zuccheri durante la frittura.
Il nostro preferito? Quello al gusto cannella, grazie al croccantino dello zucchero semolato che si fa sentire sotto ai denti.
Il locale è dotato anche di cucina, per fare una colazione “savory” o per un light lunch, se capitate qui più tardi nel corso della giornata. Potreste emozionarvi alla vista di un piatto di verdure verdi non fritte. Dico davvero.
La caffetteria? Meh. Meglio optare per un succo di frutta o un the caldo.
Avendo più sedi in diverse zone della città, sarà più facile organizzare il vostro itinerario in modo da provare una delle loro specialtà.
L’APPARTEMENT 4F
- 115 Montague St, Brooklyn
Abbiamo un debole per la pasticceria francese? Sì.
Siccome per noi non c’è niente di meglio di un croissant a colazione, ecco uscito dal cilindro un altro posto delizioso, con un vezzo innegabilmente parigino. Tre file di finestre dal pavimento al soffitto, una porta a vetri, un lampadario d’altri tempi con una cascata di cristalli pendenti e una scalinata in legno che porta al piano superiore. Questo è L’appartement 4F. Questo, e un profumo di pane e burro da perderci la testa.
La storia di L’Appartament 4F è tanto bucolica quanto l’aria che si respira in questo posto: Gautier, francese, si trasferisce a New York nel 2012. Incontra e si innamora di Ashley nel 2016. I due iniziano a panificare un po’ per gioco un po’ per passione nel loro appartamento di Brooklyn, al 4F appunto. Le cose si fanno sempre più serie, al punto che questa passione si trasforma in un lavoro nel maggio 2022, quando decidono di aprire questa deliziosa bakery.
Nel piccolo atrio di ingresso una vetrinetta espone le proposte della viennoiserie; il pane invece è posizionato sugli scaffali in legno, come nelle vecchie panetterie. Una volta entrati, si ordina in cassa e poi si sale al piano superiore per la consumazione: trattandosi di un soppalco, il salone è un po’ buio, e i tanti tavolini in legno vicinissimi tra loro non aiutano a rendere lo spazio molto fruibile.
Vi assicuro, però, che la bontà dei prodotti vi farà dimenticare la “convivenza forzata” con i vostri vicini di tavolo. – Ah, non a caso, è pieno di francesi, che di croissant ne capiscono.
Abbiamo provato un favoloso pain au chocolat classico – che ammetto di aver colpevolmente sottovalutato alla vista – e la sua variante con frangipane alle mandorle – che non sempre riesce bene, ma questa volta sí!
Non è facile migliorare l’equilibrio perfetto di sapori del pain au chocolat, ma in questo caso il frangipane aggiunge un twist interessante al classico dei classici – caso mai aveste voglia di un po’ di brio.
Il croissant au beurre è esattamente come quelli che abbiamo provato a Parigi: leggero, perfettamente sfogliato, ben caramellato esternamente ma con un impasto neutro – tendente al salato. Da manuale.
Da ultimo, abbiamo assaggiato l’eccezionale croissant con framboise, che sarà una variazione sul tema viennoiserie, ma non perde comunque la sua eleganza nei sapori, con una punta di acidità del lampone a smorzare la dolcezza del frangipane.
MAMAN FRENCH BAKERY IN NY
- 154 court st. , Brooklyn
- 80 kent st. , Brooklyn
- Troppi altri 😅
Per continuare con il fil rouge delle bakery francesi, oggi vi vogliamo raccontare la storia di Maman French Bakery.
I suoi fondatori Benjamin Sormonte, originario del sud della Francia, ed Elisa Marshall, americana, hanno iniziato ad innamorarsi della cucina fin da piccolissimi: dopo un’infanzia passata a sperimentare le ricette di famiglia nelle rispettive cucine – “two kitchens one ocean apart”, come dicono loro – sono riusciti a portare le tradizioni e il calore delle “maman” nella caotica New York. Dall’apertura della piccola bakery indipendente nel quartiere di Soho con “grab and go coffee”, i due di strada ne hanno fatta parecchia, costruendo un piccolo impero che si estende in tutto il Nord America. Oltre ai diversi punti vendita nei quartieri più battuti di New York, Maman bakery è arrivata fino a Washington DC e a Miami.
Noi abbiamo fatto colazione nella sede di Brooklyn, seduti ad un bel tavolo di legno in un grande salone decorato in stile provenzale, nella tranquillità di un sabato mattina. Apprezzerete il mood rilassato di questo locale, dopo essere stati turisti in una città caotica e dinamica come NYC.
L’offerta del bancone è allettante e davvero vasta: scegliere sarà un’impresa.
Noi, per dovere di cronca, abbiamo assaggiato il nutty-chocolate chip cookie più famoso d’America, così buono da essere finito, nel 2017, nella famosa lista di Oprah Gail Winfrey[*] – ribattezzato da allora “Oprah’s Favorite Things” cookie.
[*] Oprah Gail Winfrey, conosciuta in tutti gli Stati Uniti come Oprah la "Regina di tutti i media", è una conduttrice televisiva, attrice e imprenditrice, considerata tra le donne più potenti al mondo. Il suo talk show The Oprah Winfrey Show, andato in onda per oltre 25 annj, è stato il programma più quotato del suo genere nella storia televisiva statunitense.
Ma com’è questo biscotto che, dopo la nomination, ha fatto andare in tilt lo shipping di Maman che non riusciva a sostenere le migliaia di richieste dei clienti di tutti gli Stati Uniti? Come può essere il cioccolato fondente in abbinamento al croccante di mandorle, noci e macadamia, con una punta di sale? Insomma, se venite qui, dovete provarlo.
Anche “homemade Oreo” non ci ha lasciato indifferenti, sia per la simpatica citazione all’iconico biscotto confezionato, sia per il gusto bilanciato e decisamente meno chimico dell’originale.
La viennoiserie è indubbiamente invitante ma davvero impegnativa: dubito che una persona da sola riesca a mangiare un intero cruffin fritto con all’interno crema di peanut butter & jelly…ma sono pronta a ricredermi.
PBJ – peanut butter and jelly – ovvero un grande classico americano in cui il burro d’arachidi, pastoso e leggermente salato, viene abbinato ad una confettura di frutti rossi. Di solito i due ingredienti si spalmano su una fetta di pane appena tostata. Matrimonio riuscitissimo.
Avevate mai pensato di avvolgere un cookie al cioccolato in un impasto croissant e di coprire il tutto con un disco di burro d’arachidi? Mi auguro di no.
Qualcuno in America invece l’ha fatto, e spero non abbia sangue italiano almeno fino alla terza generazione. Non fraintendetemi, sicuramente golosissimo…ma dopo 3 morsi chiunque sarebbe K.O. Insomma, tutta questione di dimensioni.
Per “mandare giu” tutto questo ben di Dio, potete ordinare una buona spremuta d’arancia o un cappuccino. Per quanto la caffetteria, si difende decisamente bene: il caffè è quello di Parlor, un’ottima roastery di Brooklyn. E ora una bella passeggiata in città per smaltire! Let’s go.
STUMPTOWN COFFEE ROASTER
- 30 w 8th street, Greenwich Village
- 212b Pacific street, Brooklyn
- 18 w 29th street
Brooklyn ci ha riservato un’ultima deliziosa sorpresa: Stumptown coffe roasters, una roastery di lungo corso, promotrice del Direct trade model (ovvero l’acquisto di caffè direttamente dal produttore), dal lontano 2002. Questa roastery, che possiamo a ben diritto definire storica, ha moltissime sedi: non solo in America, nelle città di New York, Portland e Los Angeles, ma anche in Giappone – più precisamente a Kyoto.
Noi siamo stati nello store di Pacific Street, a Brooklyn, che ci ha colpito per la sua atmosfera retrò, quasi ferma in un’epoca lontana. Il color mogano intenso del bancone e dei tavoli, insieme ai dettagli in ottone delle finiture e ad una luce calda e soffusa, crea un’atmosfera ovattata e impalpabile: una bella sensazione, che compensa un po’ il via vai dei clienti che prendono il loro coffee to go.
Anche il merchandising è curato nei minimi dettagli, ed è impossible uscire senza comprare una tazza, una t-shirt o un cappello, oppure un adorabile taccuino per “recensire” le tasting notes di caffè (ehm, di questi ne abbiamo presi 2).
In America la questione gadget è un po’ sfuggita di mano, ed è assolutamente normale che anche pizzerie, caffetterie e pasticcerie abbiano il proprio swag (t-shirts, hoodies, beanies, ecc) su cui campeggia un logo accattivante, un hamburger o pizza slice umanizzata e sorridente o una frase catchy. This is America…e se c’è da comprare io ci casco. Ci casco in pieno.
Il caffè qui è buonissimo, la varietà di offerta una delle più ampie mai viste, con un’attenzione alla materia prima al pari di un ristorante stellato.
Se avete tempo e voglia di imparare qualcosa sulla complessa storia del caffè, dalla produzione alla tostatura, fatevi un giro sul loro sito, un’enciclopedia.
Ecco il nostro espresso doppio e cappuccino, fenomenali. Non abbiamo preso nulla da mangiare, ma i croissant e i cookies esposti avevano una proprio bella faccia.
Insomma, fateci un salto.