Siamo tutti d’accordo: le vacanze non durano mai abbastanza. Ma una settimana scarsa è stata sufficiente per abbozzare un giro della Turchia, una nazione poliedrica, dalle mille sfaccettature, ricca di storia e di paradisi naturali. E così siamo passati dai meravigliosi panorami della Cappadocia, che ci ha regalato un’alba memorabile vista dal cestello di una mongolfiera, al bianco splendente del travertino di Pammukkale, fino alla città metropolitana di Istanbul, crocevia di popoli e culture. Questa terra, per la sua posizione strategica tra oriente e occidente, è stata da sempre un luogo di passaggio e di scambio, e questo si riflette moltissimo anche nell’arte gastronomica.
La cucina turca trae origine dalla tradizione culinaria Ottomana, il risultato della fusione tra la cucina Mediorientale e Centro-asiatica, con quella Mediterranea e Balcanica; inoltre, le spezie e la frutta secca occupano senz’altro un posto speciale: pistacchi, castagne, mandorle, nocciole, noci sono onnipresenti nei Turkish delights e immancabili in ogni pietanza.
Da dove iniziare dunque questo viaggio all’interno di una cucina così interculturale e così ricca di prodotti? Non è facile affrontare un argomento così vasto…ma cosa vi aspettate di leggere, in un blog che parla di colazioni? SarĂ forse un po’ clichĂ©, ma mi spiacerebbe andare fuori tema – e i Turchi sarebbero d’accordo con me. E tra poco capirete perchĂ©.
La parola turca per dire “colazione” è “kahvaltı”, che letteralmente significa “prima del caffè”. Prima di ogni cosa. E questo dovrebbe giĂ darvi l’idea dell’importanza che la colazione riveste in questa cultura. Se avete imparato a conoscermi un po’, allora sapete che ogni tanto riemerge il mio il passato “classicista” e la mia passione un po’ nerd per la storia della lingua: nelle parole c’è tutto. E Kahvalti ha una potenza linguistica che non si può spiegare nemmeno in 4 righe.
Ma che cosa si mangia in una tipica colazione turca? Intanto ci tengo a dirvi quanto si mangia: tanto. Ma proprio tanto. Roba che se dovessi fare una colazione alla turca prima di andare al lavoro, dovrei puntare la sveglia alle 5.00. Verrete inondati da una quantità di ciotoline di ceramica con olive, formaggi freschi e stagionati, sottoaceti, pomodori, peperoni verdi, cetriolini…e poi ancora noci, mandorle, frutta secca, yogurt, miele e confetture.
E quando il tavolo sarà ormai saturo e non ci sarà più spazio nemmeno per un tovagliolo, sarete costretti a tenere le posate in mano e spostare il bicchiere nel l’angolino in fondo per fare posto alle pietanze calde. Ed ecco che arriverà il menemen, preparato con uova, pomodori e peperoni verdi soffritti nel burro o nell’olio d’oliva, servito nel classico padellino con i manici.
E poi ancora altre uova al tegamino, accompagnate da piccole salsicce speziate, i sucuk, ottime da mangiare con del buon pide, pane, appena sfornato.
Non basterebbe una pagina di Wikipedia per affrontare le innumerevoli varietĂ di pane che abbiamo incontrato nel nostro viaggio. Ma senz’altro non dovete perdervi il Simit, panificato a forma di ciambella coperta di semi di sesamo, e l’Açma, un lievitato soffice e saporito, con latte e malto all’interno dell’impasto – assolutamente da mangiare ancora caldo.
Siete giĂ sazi, lo so, ma non siamo nemmeno a metĂ delle portate. La colazione turca è piĂą impegnativa del pranzo di matrimonio. Guardatevi le spalle perchĂ© da un momento all’altro potrebbero arrivare i Sigara boregi, una sorta di involtini di pasta fillo ripieni di formaggio stagionato, seguiti a ruota dal Lahanali Boregi, una specie di torta salata che somiglia un po’ alla frittata di pasta napoletana.
Ma non finisce qui, perchĂ© un’altra pietanza immancabile per iniziare la giornata con il piede giusto – sempre se riuscirete ad alzarvi da tavola – è il Gözleme. Una sorta di galette fatta con impasto di pane LavaĹźo, farcito tradizionalmente con spinaci, formaggio e prezzemolo e poi cotto su una grande piastra.
Ma veniamo alla vera star della cucina turca. Non c’è pasto in Turchia in cui non sia presente: si mangia – e si beve – in accompagnamento a letteralmente OGNI COSA. Stiamo parlando dello yogurt, in lingua turca yoÄźurt, termine che rimane pressochĂ© invariato in tutte le lingue del mondo…sarĂ un caso? Io non credo.
A colazione lo troverete in purezza, da arricchire con miele, marmellate, frutta secca o essiccata; nel resto della giornata, ve lo porteranno in abbinamento alle carni o alle verdure, oppure come ingrediente all’interno di moltissime ricette tradizionali. Come vi dicevo, qui lo yogurt si beve e si chiama Ayran. Questa è in assoluto una delle bevande piĂą consumate in Turchia ed è semplicemente a base di yogurt, acqua e sale. Lo troverete sia nella sua versione “artigianale”, servito in tazza, sia in versione commerciale, in formato brick, disponibile ovunque – anche nei distributori automatici, di fianco alla coca-cola. No, non sono ironica.
Come fare a ingurgitare tutto questo ben di Dio? Semplice, con litri e litri di té nero, il çay.
Eh sì, perché la bevanda tipica della colazione turca è l’immancabile té bollente, servito in piccoli bicchieri di vetro a forma di tulipano. Attenzione: bollente non è un vezzo stilistico. Il çay viene servito rovente, tanto che il tipico bicchierino, oltre che essere molto grazioso, è assolutamente funzionale: progettato in modo tale da essere tenuto dal bordo, vi permetterà di non scottarvi le dita! Rimarrete incantati dalla maestria con cui i turchi maneggiano il çaydanlık, il tradizionale bollitore a due piani.
Siamo finalmente giunti al termine di questa colazione e probabilmente il sole starà già calando…non mi resta che augurarvi buon appetito! Afiyet olsun!
Nota: e visto che il caffè viene dopo – Ricordate? kahvaltı “prima del caffè” – se volte sapere qualcosa sul caffè turco, leggete il nostro post sulle “cose turche” da bere [coming soon].
Se invece non potete rinunciare al vostro specialty coffee, niente paura, ne abbiamo scovati un bel po’ per voi [coming soon].