Due sillabe, 4 lettere e il volto di 3 donne, Tine, Luna e Claudia, che hanno creduto alla loro “Fòla”. Una parola che significa un po’ favola e un po’ sciocchezza – dal dialetto piemontese “folairĂ ” sciocco, folle – che le ha portate a lanciarsi in questa avventura imprenditoriale dall’anima gentile.
Il locale è di dimensioni ridotte, ben pensato, funzionale e accogliente, con uno stile minimal di stampo nordico ravvivato da sapienti tocchi di giallo qua e là .
La prima volta che ci siamo avventurati fin qui, il termometro segnava 0 gradi e c’era la neve. Che cosa ve ne importa, direte voi? Beh, vista la capienza del locale, i posti a sedere sono limitati, perciĂł mettete in conto un po’ d’attesa. E aspettare al gelo non vi piacerĂ .
Se volete fare una colazione in tutto relax nel weekend, vi consiglio di prenotare chiamando direttamente da Fòla – si può riservare un tavolo interno a partire dalle 10 del mattino. Non dite che non vi avevo avvisato. Quando il clima sarĂ piĂą mite – primavera dove sei?! -, allora sarĂ tempo di accomodarsi ai tavolini posti nell’adiacente marciapiede, per godere di un’ottima colazione ai primi raggi di sole del mattino.
Dalla piccola vetrina che dĂ sulla strada potrete giĂ ammirare una schiera di lievitati e di croissant dallo stile europeo, ma ad attendervi al bancone principale ci saranno altre proposte, come torte da credenza, cookies e cakes.
Ma veniamo al sodo. Prima di tutto voglio parlarvi della mini bundt cake, tortina per me simbolo di questa pasticceria, forse perché l’ho assaggiata proprio qui per la prima volta. Una ciambellina morbidissima al cioccolato fondente, caffè e farina di mandorle, con una pioggia di lamponi disidratati a gurnire: le 16 fermate di metro vengono immediatamente ripagate. Morbida, avvolgente e consolatoria, come solo il cioccolato può fare. E, rullo di tamburi, non contiene farina di fumento.
Un altro dolce che difficilmente troverete in giro e che merita di essere menzionato è il Baulus: nato nelle fiandre come ricetta di recupero, questo lievitato era anticamente ricavato dagli avanzi di pasta sfoglia che venivano arrotolati in uno stampo tondo. Da Folà lo potrete provare in chiave moderna, con un impasto arricchito da frangipane, uvetta, zucchero di canna, e zucchero muscovado, con un tocco esotico a sorpresa: la polpa di ananas! Curioso no?! Da provare una volta nella vita.
E a proposito di recupero, uno dei valori fondanti di Fòla è la sostenibilità : dalla scelta di utilizzare posate di metallo, alle confezioni riciclabili per il delivery, al sostegno dell’imprenditoria locale di quartiere…fateci caso! Tutto assumerà un gusto più buono, se diamo una mano al nostro pianeta.
Last but not least, a orario di pranzo FolĂ mostra a pieno la sua anima da “gastronomia vegetale”, che propone vellutate, zuppe, quiche e insalate con grande attenzione alla stagionalitĂ e alla qualitĂ delle materie prime. Se non dovete tornare a lavorare – ma questo è a vostra discrezione -, potrete accompagnare la vostra pausa pranzo con delle ottime birre artigianali. E, perchĂ© no, proseguire con una bella passeggiata lungo la Martesana.
Il sommelier consiglia:
- Bundt cake: cioccolato fondente, caffè, farina di mandorle, ganache di cioccolato fondente con petali di fiori eduli (Senza farina di frumento)
- Baulus: pasta sfoglia, frangipane, uvetta, zucchero di canna, e zucchero muscovado, e polpa di ananas
- Viennoiserie
Informazioni utili:
Via Luigi Varanini, 12 (Milano)
Metropolitana M1, fermata Pasteur / Rovereto