Quanto mi piacciono le storie? Moltissimo. Quanto mi piacciono le storie che si intrecciano con le tradizioni culinarie? Ancora di più.
Oggi parliamo della leggenda legata alla cara vecchietta dal naso appuntito e il mento aguzzo, che porta via tutte le festività: la Befana. Questa è una storia antica che si tramanda sin dall’epoca precristiana, tanto è vero che il termine “Befana” deriva dal greco antico “Epifania“, “apparizione“. Ma perché mai utilizziamo proprio questo termine? Nella tradizione cristiana, la figura della Befana è strettamente legata a quella dei Re Magi.
Si narra che nel lungo viaggio verso Betlemme, Baldassare, Gasparre e Melchiorre, dopo essersi smarriti nel cuore della notte, chiesero informazioni ad una vecchietta per ritrovare la via che li avrebbe condotti alla dimora di Gesù bambino. Una povera vecchina infreddolita, vestita di stracci e di toppe, che si palesa loro nel buio di una gelida notte d’inverno: un’epifania, la Befana! Dopo aver dato loro indicazioni, nonostante le ripetute insistenze dei tre magi, la donna non se la sentì di unirsi a loro nel cammino, salvo poi pentirsi…Fu così che, dopo essersi armata di un sacco pieno di dolciumi per omaggiare il nuovo nato, l’anziana signora iniziò a bussare ad ogni porta, regalando a tutti i bambini che incontrava dei dolcetti, nella speranza di trovare Gesù bambino.
Non serve sottolineare che si tratta di una fake news, dal momento che nessun uomo avrebbe mai ammesso di essersi perso, arrivando a chiedere indicazioni stradali - tanto più - ad una donna.
Sin dai tempi antichi, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, una vecchietta dal naso adunco vola sulla sua scopa sopra i tetti delle case, lasciando una calza piena di dolci per i bambini buoni e, di tanto in tanto, anche qualche pezzetto di carbone per chi, durante l’anno, ha fatto troppi capricci.
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!
Dal Nord al Sud Italia la varietà di dolci tipici preparati per questo momento dell’anno è davvero infinita, dalla Pinza de la Marantega in Veneto, ai Befanini toscani, alle Cartellate baresi…ma oggi lasciamo da parte le tradizioni nostrane, per curiosare un po’ sulle tavole dei nostri prossimi cugini.
Se in Italia, infatti, il 6 gennaio sancisce la fine delle feste con l’arrivo della Befana, in altre nazioni non troppo lontane, non è la vecchina a portare i suoi doni nelle case come augurio di buon auspicio per l’anno che è appena iniziato, bensì i Tre Re Magi. Esatto, proprio loro, che in effetti avevano intrapreso un lungo cammino per arrivare fino al capezzale di Gesù…
Da qui la tradizione francese di omaggiare i tre viaggiatori con un dolce semplice, ma dal sapore goloso: la Galette des Rois, la “Torta dei Re”. Un disco di pasta sfoglia dorata ripieno di frangipane alle mandorle.
Ma cosa c’è di tanto speciale in questo dolce da forno?
All’interno del ripieno di crema frangipane, viene nascosta durante la preparazione una piccola “feve”: una fava, una mandorla, un cecio o – come si usa al giorno d’oggi – una minuscola statuina in ceramica raffigurante un piccolo re. Al momento di servire la Galette, è tradizione che il bambino più piccolo della tavolata si nasconda sotto al tavolo e assegni le fette ai commensali, in ordine casuale. Il fortunato che troverà il piccolo tesoro all’interno della sua fetta, sarà incoronato Re per un giorno. Da qui l’usanza di accompagnare il dolce con una corona di cartone, che verrà successivamente indossata dal fortunato eletto.
La stessa tradizione di nascondere un piccolo oggetto o “feve” all’interno del dolce che celebra l’Epifania è presente anche in altri paesi, come Spagna e Portogallo. In queste nazioni il dolce in questione ha però una caratteristica forma di ciambella e si chiama rispettivamente Roscòn de Reyes – in Spagna (Tortell de Reyes in Catalogna) – e Bolo Rei – in Portogallo. Si tratta di un impasto brioche soffice al profumo di burro e fiori d’arancio, farcito con panna fresca o crema, successivamente decorato in superficie con frutta candita, mandorle e zucchero. Ma c’è di più.
Nascosto in questa ciambella non c’è solamente un piccolo oggetto, bensì due. La tradizione vuole che il fortunato che troverà la statuina raffigurante il Re, avrà il diritto di indossare la coroncina di cartone per tutto il giorno; al contrario, lo sfortunato commensale che mangerà la fetta contenente la fava, dovrà pagare il Roscòn l’anno successivo. Divertente no?! Un modo come un altro per movimentare gli infiniti pranzi delle feste natalizie!
Qui fera la bonne galette
La galette, qui la mangera?
Ce sera toi, ce sera moi
Ce sera celle que tu choisiras!
1, 2, 3, 4, 5, 6!
Et voilà le roi et la reine,
Et voilà la reine et le roi!La Bonne Galette
Ora che sapete proprio tutto sulla Torta dei Re Magi, immagino vogliate sapere dove provare queste deliziose Galette des Rois. Eccovi serviti!
- Alain Locatelli Colazioni & Gelato (Milano, Viale Coni Zugna 9)
- Egalitè (Milano, Via Melzo 22)
- L’Ile Douce (Milano, Via Porro Lambertenghi 15)
- Malia (Milano, Viale Legioni Romane 55)
- Marlà (Milano, Corso Lodi 15)
- Panificio Davide Longoni (Milano, Via Gerolamo Tiraboschi 19)
- Pavè (Milano, Via Felice Casati 27)
Ora non vi resta che sperare di mangiare la fetta giusta!