Fino a qualche anno fa il milanese imbruttito, lo stereotipo dell’imprenditore che fattura, non sarebbe mai uscito dalla “circonvalla“[1] perché – nani – la vera Milano sta all’interno della circonvallazione esterna. Ma da qualche tempo il trend inizia ad invetrirsi e un mucchio di posti interessanti cominciano a spuntare come funghi al di fuori da quel limite geo-sociale che è la circonvallazione.
Ed ecco perché anche noi – che siamo tutto meno che imbruttiti – ci siamo spinti a nord-ovest di Milano, nel quadrante della Certosa, per provare June Collective.
Si tratta di un bistrot con una vibe piuttosto internazionale aperto dalla colazione al pranzo, che ha visto la luce proprio questo Aprile.
Questo nuovo gioiellino si trova all’interno del polo creativo de La Forgiatura, un posto curioso, frutto della riqualificazione urbana del Certosa district. Un luogo verde circondato principalmente da uffici, che – sono certa – attirerà ben più dei soli impiegati in pausa pranzo.
Al comando di June ci sono due giovani imprenditrici: in cucina Mythila Shilke, dall’India e in sala Ilze Sire, lettone. E grazie a questo mix di culture, nasce una cucina che prende spunto da tutto il mondo, con il solo e unico mantra di utilizzare prodotti di stagione e di portare avanti un modello di sostenibilità nell’ambito della ristorazione. Ma cosa si mangia di mattina?
La tendenza è quella di proporre una colazione, per così dire, continental: in menú troverete uova, granola e pancake serviti con crema al mascarpone e frutti rossi.
Noi abbiamo assaggiato una deliziosa cake al limone con crema al cioccolato bianco e fiori di sambuco, affettuosamente battezzata “lemon square”. Fresca e leggera ma, al contempo, appagante – come un dolce deve essere.
Se siete curiosi e volete provare sapori nuovi, vi consiglio di ordinare Il Lamington. Vi confesso che non avevo idea di cosa fosse prima di assaggiarlo qui…e dire che di dolci ne ho mangiati un bel po’!
Si tratta di un piccolo cubo di pan di Spagna ricoperto di scaglie di cocco e farcito con un sottile strato di confettura. È un dolce di origine australiana, diffuso anche in Nuova Zelanda: roba dell’altro emisfero 😋, mi verrebbe da dire.
Mister, nella sua posizione privilegiata di smart worker, si è concesso una pausa pranzo esotica a base melanzana arrostita, crema di mandorla, pesto, labneh e sesamo…che dire?! Invitante e coloratissima! Mi piacerebbe dirvi di più sul sapore, ma purtroppo ero in ospedale a mangiare la mia schiscetta – nota dell’editor: era buonissima!
E cosa si beve? Il caffè – rigorosamente specialty, per ora disponibile in bevande a base espresso, ma presto anche in filtro – proviene da Copenaghen, precisamente dalla rinomata roastery April di Patrick Rolf.
La stessa che rifornisce Loste Caffè, un altro dei nostri posti del cuore. Coincidenze? Io questo non credo 🙃
[1] Il sistema delle circonvallazioni di Milano è costituito da tre anelli concentrici che ruotano intorno al centro storico della città. Per “circonvalla” si intende la cerchia esterna, realizzata secondo il progetto dell’ingegner Cesare Beruto. Se abiti all’interno della circonvalla, allora sei di Milano-Milano.
Lessico milanese: la “Circonvalla”
Informazioni utili:
Via Varesina, 162 (Milano)
Tram 1, fermata Roserio
Bus 57, fermata Q.To Oggiaro