Non lontana dalla Stazione Nord tra il quartiere Arrancapins e L’Eixample si trova la pasticceria Lambert: un luogo autentico, senza fronzoli, dall’arredamento – lasciatemelo dire – un po’ raffazzonato, con tavolini d’acciaio satinato disposti lungo la parete antistante il bancone e qualche sparuta sedia che sembra capitata lì per caso. Una pasticceria francese reinterpretata con quel disordine spagnolo che abbiamo imparato ad apprezzare e che viene immediatamente valorizzato dal calore umano e dalla giovialità della proprietaria.
La vetrina offre numerose varietà di croissant, con la tipica decorazione longitudinale lungo la “cresta” fatta con la crema della farcitura, che ci ricorda che sì, siamo in Spagna signori. Ci sono poi tartellette, eclaire, monoporzioni più eleganti e colorate di stampo moderno, per chi avesse voglia di abbinamenti e sapori più ricercati. Tra l’offerta spicca un curioso ibrido tra un donut e un croissant: il Cronut. Un impasto di sfoglia fritto, poi ricoperto da uno strato di zucchero semolato e infine ripieno con creme dai gusti accattivanti – che sazierebbero anche orde di adolescenti in after.
Gli avventori del locale non sono giovani cool, ma autentici Valenciani fidelizzati, che comprano un bel vassoio di paste da portare alla famiglia per il pranzo del fine settimana, o che si siedono per un caffè dopo la più classica delle passeggiate per acquistare il giornale. Gente di quartiere, insomma.
Noi abbiamo optato per una tartelletta alle mele dalla fattura tradizionale, con una crema pasticciera alla base (resa più golosa da una punta di cioccolato bianco, forse) e un croissant al pistacchio.
Talvolta gli spagnoli hanno il brutto vizio di mettere la crema solo all’esterno dei cornetti, o peggio, di p̶u̶c̶c̶i̶a̶r̶c̶i̶ intingervi dentro le due estremità – cosa che rende molle anche il migliore degli impasti, se non viene consumato immediatamente. Insomma, c’è sempre il rischio che il vostro millantanto “cornetto ripieno di pistacchio” sia, in realtà, vuoto. Qui no, potete andare sul sicuro.
Dunque, una buona colazione dai sapori “ruffiani” che ci ha lasciato soddisfatti.
Il cappuccino e il caffè erano senz’altro bevibili, ma vi consiglierei di fermarvi al bancone dei dolci e di fare una seconda sosta mirata altrove.
Questo posto mi è piaciuto ancor di più dopo che il mio croissant, caduto a terra ancora prima di essere assaggiato – colpa della mia goffaggine nel tagliarlo col coltello – è stato immediatamente rimpiazzato dalla signora, che ha assistito a tutto la scena. Volevo sparire! Mentre cercavo di scusarmi in tutte le lingue che conosco – in primis nel mio spagnolo stentato – lei mi sorrideva e mi rassicurava bonaria… Avevo intuito che non me l’avrebbe mai fatto pagare, perciò l’ho presa in anticipo lasciandole l’equivalente in moneta, per evitare di sentirmi in colpa per tutto il giorno – e per riuscire a tornare, un domani, senza vergognarmi.
La prossima volta, proveremo qualche monoporzione moderna – senza farla cadere rovinosamente sul pavimento. Magari.
Informazioni utili:
Calle Pintor Benedito, 5 (Valencia)
Metropolitana 0/1/2, Fermata Pl. Espanya